martedì 30 agosto 2011

MISSINARIO A LUCCA

Alcuni mesi dopo il mio ritorno a Lucca dalla Missione in Acre( Brasile ), mi sono sentito un poco smarrito. Sentivo dentro di me un poco di solitudine. Quasi improvvisamente avevo lasciato le Comunità delle parrocchie di Porto Acre e "Vila do Incra". Le Comunità che visitavo ogni settimana non c'erano più. Non facevo più i miei viaggi missionari di 2 o 3 giorni. I contatti con gli amici di Lucca, con la distanza, erano diventati più rari. Dovevo cominciare a riprendere i contatti con molte persone che avevo lasciato, quando partii per la "Missione". È vero che non mi ero dimenticato di loro,ma molto il tempo e la distanza, non mi di incontrarli facilmente, se non una volta all'anno,quando ritornavo per un periodo di vacanza. Avendo molto da fare per sistemare la mia casa, non avevo molto tempo di andare a fare qualche visita, per riprendere i miei contatti del tempo passato.Ora abito presso la chiesa della Pieve di S. Stefano a Lucca.Da qui parto per svolgere il mio lavoro pastorale nelle Comunità parrocchiali di Convalle, Piegaio, Pescaglia,Pascoso, San Rocco e Focchia nella Zona del Comune di Pescaglia. A dire la verità fin dalle prime settimane mi sono messo a disposizione del mio Vescovo per servire le Piccol parrocchie di questa Zona, che era sprovvista di sacerdoti. Dopo due settimane cominciai a provare una piacevole sensazione: mi sembrava di essere ritornato a fare il missionario, ma in maniera più ristretta, più facile e più familiare. Cominciai a sperimentare lo stesso clima di dialogo familiare che vivevo nel tempo che visitavo le Comunità della Zona Rurale e della Foresta. Qui ho inteso confermare questa differenza dalle grandi parrocchie e dei centri urbani. Rapidamente mi sono sentito in mezzo a questa gente come negli anni della missione. Così ho accettato volentieri di continuare in questa Zona della nostra diocesi di Lucca, ma anche è rimasta viva in me la nostalgia delle Comunità missionarie che da pochi mesi avevo lasciato. Sono contento,
anche se devo fare tanti km. per raggiungere queste Comunità Parrocchiali per celebrare con loro la messa nella domenica e così santificare insieme il "Giorno del Signore". Durante la Visita
Pastorale in queste piccole parrocchie del mio Vescovo Italo Castellani, mi ha domandato:"Come va?" Io ho risposto serenamente: "Fin che c'è salute, c'è speranza!". Ora però, trovandomi in mezzo a queste 6 comunità parrocchiali, vorrei realizzare un sogno che porto dentro nel mio cuore già da 15 anni!... Da diversi anni le piccole Parrocchie non hanno più il sacerdote che celebri insieme ai fedeli la messa ogni domenica. Un sacerdote deve far fronte alle necessità, quasi correndo da una parrocchia all'altra, senza avere il tempo nemmeno di fermarsi 5 minuti per salutare la gente, o ascoltare qualcuno che ha bisogno di una risposta a qualche domanda.
C'è bisogno della collaborazione dei laici per accompagnare la Comunità nelle celebrazioni: (Novena, Via Crucis, il Rosario e anche la celebrazione della Parola di Dio alla domenica, quando il sacerdote non può essere presente. Io non voglio che la Chiesa della Comunità parrocchiale rimanga chiusa alla domenica per l'assenza del sacerdote. I fedeli delle nostre Comunità parrocchiali che collaborare con il sacerdote, non tolgono al sacerdote il compito di presiedere sempre qualunque celebrazione, quando è presente. Però bisogna che i laici collaborino per rendersi disponibili, ognuno nelle propria parrocchia, per guidare la liturgia e le celebrazioni, quando il sacerdote no può essere presente.
Alla domenica la Chiesa deve essere aperta, e la Comunità è chiamata a riunirsi per pregare e così santificare in un clima di comunione e fraternità i il "Giorno del Signore". Sarà faticoso e difficile riuscire a far comprendere questo compito, che è un invito per tutti i cristiani che fanno parte della Chiesa di Cristo, per portare a tutti il messaggio del Vangelo: "Andate in tutto il mondo e annunciate il Vangelo a tutte le creature..." Perciò tutti siamo chiamati... Non possiamo continuare a rimanere solo ad ascoltare.

Pieve S. Stefano 31 Agosto 2011