Il clima del natale, tra i grandi appuntamenti annuali, ci aiuterà ad entrare nel vero senso della solennità del Natale. Vuole essere un invito a prendere in considerazione ciò che non è il Natale cristiano, anche se a volte in buona fede siamo portati a crederlo. Siamo tentati di sollecitare i cristiani di buona volontà, a rivedere con giusto occhio, i modi concreti con cui spesso viene presentato, e siamo invitati a celebrare la Grande festa natalizia, sia nell'ambito mondano, che nelle nostre comunità cristiane. "Qual 'è il Natale che vale?".
giovedì 25 dicembre 2008
COSA RESTA DEL NATALE ?
Il clima del natale, tra i grandi appuntamenti annuali, ci aiuterà ad entrare nel vero senso della solennità del Natale. Vuole essere un invito a prendere in considerazione ciò che non è il Natale cristiano, anche se a volte in buona fede siamo portati a crederlo. Siamo tentati di sollecitare i cristiani di buona volontà, a rivedere con giusto occhio, i modi concreti con cui spesso viene presentato, e siamo invitati a celebrare la Grande festa natalizia, sia nell'ambito mondano, che nelle nostre comunità cristiane. "Qual 'è il Natale che vale?".
mercoledì 12 novembre 2008
Le bambine invisibili
martedì 28 ottobre 2008
La Meessa in lingua italiana a Rio Branco
lunedì 27 ottobre 2008
La forza della Speranza
giovedì 16 ottobre 2008
I BAMBINI SOLDATO E L'ISTRUZIONE
Sono più di 300.000 i minori di 18 anni attualmente impegnati in conflitti di guerra nel mondo.Centinaia di migliaia hanno combattuto nell'ultimo decennio, alcuni negli eserciti governativi, altri nelle armate di opposizione. La maggioranza di questi hanno da 15 a 18 anni ma ci sono reclute anche di 10 anni e la tendenza che si nota è verso un abbassamento dell'età. Decine di migliaia
corrono ancora il rischio di diventare soldati. Il problema è più grave in Africa
dove si parla di
120.000 soldati con meno di 18 anni. In in Asia e In America parecchi stati reclutano minori nelle loro forze armate. Negli ultimi 10 anni è documentata la partecipazione a conflitti armati di bambini dai 10 ai 16 anni in 25 Paesi. Alcuni sono soldati a tutti gli effetti, altri sono usati come "portatori" di munizioni, vettovaglie ecc.
e la loro vita non è meno dura e a rischio dei primi. Alcuni sono regolarmente reclutati nelle forze armate della propria nazione, altri fanno parte di armate di opposizione ai governi. In ambedue i casi sono trattati brutalmente e puniti in modo estremamente severo per gli errori. Una tentata diserzione può portare agli arresti e, in qualche caso, ad una esecuzione sommaria.
Anche le ragazze, sebbene in misura minore, sono reclutate e frequentemente
soggette allo stupro e a violenze sessuali. In Etiopia, per esempio, si stima che le donne e le ragazze formino fra il 25 e il 30 per cento delle forze di opposizione armate. Anche nella storia passata i ragazzi sono stati usati come soldati, ma negli ultimi anni questo fenomeno è in netto aumento perché è cambiata la natura della guerra, diventata oggi prevalentemente etnica, religiosa e nazionalista. I "signori della guerra" che le combattono non si curano delle Convenzioni di Ginevra e spesso considerano anche i bambini come nemici. L'uso di armi automatiche e leggere ha reso più facile l'arruolamento dei minori. Si dice che alcuni ragazzi aderiscono come volontari. Per lo più lo fanno per sopravvivere, perché c’è di mezzo la fame o il bisogno di protezione. Nella Rep. Democratica del Congo, per esempio, nel '97 da 4.000 a 5.000 adolescenti hanno aderito all'invito, fatto attraverso la radio. Un altro motivo può essere dato da una certa cultura della violenza o dal desiderio di vendicare atrocità commesse contro i loro parenti o la loro comunità. Una ricerca mostra come la maggioranza dei ragazzi, non chiedono paghe, e si fanno indottrinare e controllare più facilmente di un adulto, affrontano il pericolo con maggior incoscienza (per esempio attraversando campi minati, o intrufolandosi nei territori nemici come spie. Mai più un kalashnikov imbracciato da un bambino! L'unica 'arma utile' ad assicurare un futuro a 37 milioni di bambini che ancora non possono andare a scuola a causadi qualità a 6 milioni di bambini che vivono in nazioni colpite o reduci da conflitti armati, e punta a raggiungere quota 8 milioni entro il 2010. 'Se veramente abbiamo a cuore il futuro dei minori afflitti da guerre e le migliaia di bambini-soldato, bisogna incrementare gli investimenti nell'istruzione. Ancora oggi almeno 250.000 minori sono impiegati come soldati, spie, facchini, cuochi, arruolati in eserciti non governativi in almeno 24 nazioni: bambini costretti non solo a commettere, ma anche a subire violenze. Noi tutti siamo responsabili per la mancata istruzione per i nostri ragazzi. Essi un giorno ci condanneranno per non aver fatto loro conoscere il valori della giustizia, della fraternità e della pace, che sono le basi della convivenza umana .
Bujari 16 ottobre 2008
venerdì 3 ottobre 2008
Tempo di Elezioni
In Brasile,come in tutte le nazioni democratiche, si tengono le Elezioni. Ogni quattro anni tutti gli abitanti di ogni Municipio sono chiamati a eleggere il proprio Sindaco (qui chiamato: Prefetto) e i propri Consiglieri (qui chiamati: Veriadores). Anche nella mia Parrocchia di Bujarì, che è anche Municipio dello Stato dell'Acre, tutti gli abitanti sono chiamati a esprimere il proprio voto e la propria preferenza per mezzo della Urna Elettronica Due candidati si contendono la Carica di Sindaco: Michel del Partito dei Lavoratori ( PT, Partido dos Trabalhadores ) e Padeiro ( Partito Movimento Democratico Brasileiro, PMDB ). Ciascuno candidato ha fatto una campagna elettorale molto particolare accompagnato dai propri candidati consiglieri, visitando tutte le famiglie, o incontrando piccoli gruppi di persone riuniti in località più lontane della Zona Rurale e nella Foresta. Nel centro del municipio, dove risiede la maggioranza dei cittadini di Bujari, la propaganda è stata più intensa. Diverse automobili con altoparlanti hanno fatto la propaganda, annunciando i nomi dei candidati del proprio Partito, invitando la popolazione a dare il proprio voto. Nell'ultima settimana ciascun candito a Sindaco, accompagnato dai propri candidati a consiglieri comunali, ha tenuto nella piazza centrale del Municipio, il comizio finale, con la presenza determinante dei Deputati e Senatori del Governo Federale di Brasilia. Per il partito dei Lavoratori, con il candidato a Sindaco Michel, erano presenti: il Senatore Tião Viana, il Governatore dello Stato dell'Acre Binho Marques , il deputato Federale Nilson Morão e l'ex Governatore Jorge Viana. Per il Partito del Movimento DemocraticoBrasileiro, con il Candidato a Sindaco, Padeiro, era presente il deputato federale Marcio Bittare l'ex governatore Flaviano Melo. Osservando senza nessun interesse di parte nella votazione, dall'intensità della propaganda e dalla presenza del pubblico ad assistere ai due comizi, sembra che la vittoria vada al candidato del PT: Michel. Ma ora bisogna aspettare a Domenica sera 04 ottobre per conoscere chi sarà il nuovo Sindaco di Bujarì. "Michel, o Padeiro?" Sicuramente alla fine dello spoglio delle schede elettorali ci sarà chi piange per la sconfitta e che sorride felice per la vittoria. Importante è che il nuovo Sindaco insieme ai consiglieri eletti si impegnino per il progresso sociale e la promozione umana. Per quanto riguarda la salute, l'educazione e l'economia diano maggior attenzione alle famiglie meno servite dalle strutture pubbliche del Municipio, perché tutti si sentano uniti come in una grande famiglia.
martedì 9 settembre 2008
UN POCO DI RELAX.!!
VISITA LEBBROSARIO
Qalcuno può pensare che in Brasile non ci sia più la lebbra. Che sia una malattia del tempo passato! Ma non è così. Qui a Rio Branco, nello Stato dell'Acre ancora c'è il "Lebbrosario", perciò c'è ancora al malattia della lebbra. Non è un ospedale dove vengono ricoverati i malati di lebbra. È una casa dove abitualmente vivono coloro che hanno bisogno di cura e di essere accompagnati durante il periodo della malattia in corso. Per questo abbiamo voluto chiamare questo luogo: "Casa di accoglienza per i malati di lebbra". Qui abitano circa 40 persone. A volte incontriamo anche coppie di sposi colpiti dalla stessa malattia che abitano qui da diversi anni. Le loro condizioni di salute sono molto gravi. A volte incontriamo alcuni che hanno perduto un piede o parte dei diti delle mani o dei piedi. Per rispetto alla loro condizione di salute non viene pubblicata alcuna foto. La lebbra non è una malattia infettiva. Perciò non è contagiosa, se non quando il paziente ha delle ferite che devono essere curate. Spesso vengono amputate alcune parti periferiche delle gambe o delle mani. Succede lo stesso fenomeno del congelamento, perché questa malattia provoca la perdita della circolazione del sangue e non si ha più sensibilità al calore e al freddo, per cui qualunque parte ferita deve essere amputata per evitare la cancrena. Da diversi anni questa casa è visitata da persone che vengono in Acre e specialmente a Rio Branco dove lavorano come missionari alcuni sacerdoti della Diocesi di Lucca. In questo mese di Agosto abbiamo avuto una visita da Lucca: Valentina Bevilacqua, che ha passato con noi "le sue vacanze estive". Visitando questa casa di accoglienza lei si è sentita subito a suo àgio incontrando gli operai agricoli che si interessano dell'allevamento di bovini, suini , pesci. Subito ha accettato di salire su un cavallo e accompagnare il "cow-boy" a condurre i bivini al pascolo nella "Fazenda" del Lebbrosario.
venerdì 5 settembre 2008
NELLA FORESTA!!
Dopo un anno sono ritornato a visitare due comunità nella foresta. Durante il periodo delle piogge non è possibile raggiungere queste comunità, composte di alcune famiglie in due Zone distanti dalla parrocchia di Bujarì circa 60 km. Solo d'estate è possibile arrivare fino là, perché le strade di terra sono percorribili solo in questo periodo.
Perciò anche quest'anno sono partito in compagni di una ragazza che è venuta a visitare Rio Branco e le Comunità dei nostri missionari lucchesi. La persona che mi ha accompagnato in questo
viaggio missionario, si chiama Valentina Bevilacqua, figlia di un dirigente della Provincia di Lucca. Abita e lavora a Roma. Siamo partiti alle ore 07,00 del mattino tutti equipaggiati con l'amaca per dormire in casa di una famiglia, dove ci saremmo fermati durante questo viaggio. Il viaggio inaspettatamente fu molto buono, anche se la strada era di terra e con molta polvere, perché il Municipio aveva mandato una macchina per sistemare il fondo stradale dissestato dalle piogge invernali. Cosicché siamo arrivati molto bene presso la Comunità. A dire il vero questa comunità non ha una chiesa
per celebrare il giorno del Signore. Allora l'incontro avviene presso una famiglia che ha una casa molto grande e accoglie tutti coloro che vengono per partecipare alla celebrazione della messa o alla celebrazione del Culto domenicale, guidato dal “monitore” che
dirige la comunità. Appena arrivati questa famiglia ci ha offerto un buon succo di maracujà,banane, latte e caffè. In un clima di grande allegria abbiamo salutato tutti quelli che stavano nella famiglia Ma Valentina, quando vide i cavalli di alcuni giovani che erano venuti per partecipare alla celebrazione della messa, chiese se poteva fare un giro cavalcando un cavallo. Quando le offrirono questa opportunità si sentì tutta emozionata e quasi si vergognava di essere ammirata da quella gente. Andò cavalcando per più di mezz'ora in mezzo a quella colonia e
provando anche il brivido del "trotto lungo la strada lasciando un polverone al suo passaggio. Alle ore 10:00 celebrammo la messa nella veranda della casa di quella famiglia che ci accolse. Dopo ci fu il pranzo per tutti. In quella occasione sempre viene offerto dalla famiglia un piatto per tutti coloro che vogliono mangiare. C'è un piatto per tutti: anche i bambini armati di un cucchiaio, mangiano insieme nello stesso piatto, preparato per loro dalla propria mamma. La seconda tappa del nostro viaggio missionario fu presso una famiglia distante 15 km. sulla via del ritorno. Anche lì ci incontrammo con quella piccola comunità, celebrammo la messa e poi... “via, per fermarci presso una famiglia della terza Comunità chiama
"Cristo Rei". Arrivammo alle ore 17:00 ci rinfrescammo un poco, facendo un bagno alla maniera antica.... con il secchio e un recipiente che fungeva da catinella!! Agganciammo l'amaca e facemmo un sonnellino pomeridiano in attesa della cena. Alle 19:00 cenammo con riso e fagioli e carne di caccia molto saporita. Al mattino dopo, fatta
colazione con latte e caffè ci incamminammo verso la piccola chiesetta che la Comunità aveva costruito da due anni. Con questa celebrazione terminò il mio servizio di la visita a queste 3 comunità e ritornai con Valentina a Bujarì, dove Nicola e Nadir ci aspettavano per il pranzo. Arrivati a casa io ero molto soddisfatto per il viaggio, una bellissima giornata di sole, anche
se era molto caldo. Valentina
era entusiasmata per questo viaggio, ma più perché aveva avuto l'occasione di vivere un momento di vita sportiva con il cavallo che aveva fatto negli anni passati .
Bujari 24 Agosto 2008