martedì 3 marzo 2009

CAMPEGGIO GIOVANI - BUJARÌ 2009

Già da sette anni il gruppo giovani della parrocchia di Bujarì, prepara il "Campeggio ( che qui chiamano : "Retiro" . Anche quest'anno i giovani, già dagli ultimi mesi dell'anno scorso 2008, hanno preso alcune iniziative per raccogliere fondi per sostenere le spese per il campeggio, sia per il trasporto, poiché è necessario un pulman per arrivare al luogo del campeggio, e per l'alimentazione. Hanno preparato piatti tipici,  come la "panqueca", dolci vari, budini "churrasquinhos", ( spiedini di carne alla brace") e diversi tipi di creme alla frutta. Ogni domenica, dopo la celebrazione della messa, hanno  preparato un un Banco di "vendita", con una "Tombola" in cui i premi erano polli arrosto già preparati per mangiare, e dolci.  Arrivato il giorno della partenza, i giovani dell' "Equipe" di animazione della "Pastorale giovanile" ha preparato il programma da svolgersi nei i giorni di "campeggio". Durante la settimana di "Carnevale" in Brasile ci sono 5 giorni di vacanza. Molti vanno a festeggiare il Carnevale nelle città e nelle discoteche. Questi giovani scelgono ogni anno di ritrovarsi tutti insieme per fare questa esperienza, di fraternità, amicizia, per studiare, pregare, cantare e divertirsi e giocare al calcio a palla a volo e altri giochi da tavolo creando un vero e proprio torneo, che alla fine viene premiato la "squadra che riesce ad accumulare più punteggio. Tutti i giovani che si sono iscritto al campeggio, alla sera del 20 di febbraio sono partiti alla volta di "Campinas", a circa 80 km. da Rio Branco, dove alcuni giovani insieme a me erano arrivati il giorni prima per preparare l'ambiente pulito e accogliere il gruppo che sarebbe arrivato la notte dopo. Prima dell'arrivo dei giovani Valmor ha ucciso una vacca  che è stata offerta insieme a Don Luigi per il campeggio. La carne che avanzata fu donata per il Seminario minore della diocesi di Rio Branco insieme a 4 sacchi di limoni raccolti nella piantagione nella colonia dell'amico Valmor. Il pulman dei giovani finalmente è arrivato dopo una lunga attesa... Era quasi mezzanotte! Questo per causa di un guasto che in breve fu riparato. Subito tutti hanno preso il loro equipaggiamento e hanno cominciato a preparare il proprio posto per dormire. Dopo una cena a caffè e latte!!!... Tutti a dormire!!!  Il programma che è stato svolto in questo  campeggio, si è concentrato sul tema della "Campanhna da fraternidade" 2009.  che la "Chiesa del Brasile" quest'anno  propone, per tutte le Parrocchie, per tutte le pastorali e Comunità religiose un itinerario comune per vivere la Quaresima e preparare la Pasqua, con questo tema: Fraternidade e segurança publica" con il titolo:" A Paz é fruto da Justiça". Il primo giorno, alla presentazione della "Campanha da fraternidade" si sono formati 5 gruppi di lavoro, per approfondire, studiare e conoscere meglio questo grave problema che il Brasile sta vivendo a rispetto della sicurezza. La cronaca di tutti i giorni è piena di gente che muore, dopo liti e violenze, uccise da persone che possiedono armi di ogni tipo, a causa della libertà di comprare con enorme facilità armi e munizioni senza nessun controllo. I conflitti . le liti e le prepotenze finiscono quasi sempre con un morto!  Questi giovani si sono impegnati a prendere coscienza di questa realtà e cercare di dare una testimonianza di dialogo ogni qualvolta si incontrano in qualche conflitto e liti, aiutando gli altri a creare un clima di dialogo e di rispetto nella fraternità, perché non succeda di perdere la vita che è un bene prezioso per tutti ed è bello viverla nella concordia e pace con tutti. Il mio desiderio era di poter partecipare di questo campeggio. Il tempo non è stato tanto favorevole, perché  la pioggia, che è caduta tutti i giorni ho disturbato e ritardato molte attività. ma con tutto questo i giovani hanno sfidato  la pioggia non curandosi dell'acqua che cadeva ininterrottamente. È l'ultimo campeggio  che faccio con i "miei" giovani di Bujarì, poiché da questo anno 2009 non sono più parroco di S.Giovanni Battista di Bujarì. Non so se  potrò condividere ancora l'esperienza di questi giovani che amavo come miei figli, per i quali mi ero prodigato molto, perché ora devo accompagnare due parrocchie nuove, che non conosco.  Dovrà passare tempo, prima di sentirmi parte di queste nuove comunità parrocchiali. Può darsi che un sacerdote non debba "attaccarsi" troppo... e... sia necessario cambiare  per non correre il rischio di affezionarsi troppo. Ma io penso che c'è sempre nel cuore di ogni persona un amore speciale per qualche persona, che la spinge a vivere con impegno e allegria la propria vocazione con entusiasmo e serenità.   Se Dio me lo concederà, vorrei ancora passare un giorno con loro durante il ritiro, perché questa esperienza mi riempia il cuore di allegria e pace. Ringrazio anche tutti questi giovani per la stima e l'amicizia che mi hanno dimostrato, anche se qualche volta ci sono stati dei malintesi e  differenti maniere di pensare. Ma tutto questo fa parte dell'esperienza della vita per crescere, imparare e sentirsi liberi da vincoli che a volte ci rendono schiavi di strutture che non ci lasciano la libertà di fare delle scelte giuste.
Bujarì 25 febbraio 2009
 

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