sabato 25 luglio 2009

Immigrati o clandestini?

Da diverso tempo leggo sui giornali la “Storia del fenomeno dell'immigrazione” verso l'Italia dai paesi dell'Est-europeo e dal Marocco. Un tempo molti lavoratori stagionali provenienti dal Marocco, approdavano alle spiagge della nostra Penisola, accolti con molto
piacere da “Industrie alimentari” che approfittavano, con lo sfruttamento della mano d'opera straniera, di accrescere la propria economia, senza incorrere in sanzioni legali contro i diritti dei lavoratori, obbligandoli a lavorare 12-14 ore al giorno. In questi ultimi anni si è dato l'allarme da ogni “pulpito”, denunciando invasioni di clandestini, che vengono a togliere il lavoro ai nostri concittadini e che danno origine a problemi di convivenza e di sicurezza, indicandola, nella maggioranza dei casi, come la causa di immigrazione di persone che hanno avuto problemi con la giustizia nel proprio paese. Cosicché, se succede un reato qualsiasi, si indaga subito in mezzo a quegli immigrati che sono sbarcati sulla nostra Penisola, sospettandoli di essere

gli autori dei diversi reati, civili, o penali. Cosicché si è “suonato l'allarme” per questa invasione di numerose persone, fatte approdare sul territorio
nazionale, con false promesse di lavoro e condizioni di vita migliori. La complicità di intermediari, che si sono resi disponibili per comprare e vendere “carne umana”, né più né meno che all'epoca della
“Tratta degli schiavi”, ha fatto sì che si diffondesse questo fenomeno in maniera irregolare e scandalosamente immorale.Con il passare del tempo si è cominciato a mostrare un intolleranza verso questi ”clandestini”con episodi di razzismo. Un giovane di colore, per aver chiesto ad un uomo di fare attenzione per aver corso il rischio di essere investito dalla sua macchina, è stato aggredito insieme ad altri giovani con calci e pugni, gridando con frasi simili:”Vai via nero”, “Te lo meriti!”. Un giovane dell'Etiopia è stato aggredito da due ragazzi con la testa rasata al grido di “Sporco negro". Un marocchino che cercava lavoro a l' Atm. di Milano, è stato rifiutato, perché nella Azienda di trasporto pubblico potevano solo essere assunti solo cittadini italiani, o europei. Era sorta la proposta di riservare i vagoni della metropolitana solo ai residenti milanesi. Ora mi domando anch'io, se ancora c'è rispetto per la dignità umana al di là del colore , della lingua, della razza. Possiamo ora cominciare ad avere il dubbio, se anche questi immigrati sono esseri umani o no! Forse potremo cominciare a pensare che gli “indios” della foresta amzônica fossero “animali”, secondo quanto mi ha raccontato un vecchietto che visse nella foresta come “Soldado da borracha”, poiché ogni volta che li incontrava tutti tinti e seminudi li scambiava per animali selvatici e li uccideva! Ma ormai siamo davanti a un fenomeno che investe tutta la comunità internazionale e chiama alla corresponsabilità di tutte le nazioni per essere adeguatamente affrontato. Va sviluppata una politica di stretta collaborazione tra i paesi da cui partono i migranti e i Paesi in cui arrivano.Tutti i paesi “ricchi” sono responsabili dei disagi, le sofferenze e le aspirazioni che accompagnano queste persone e devono farsi carico dei disagi che questi migranti vivono. Voglio terminare con una frase della Sacra Scrittura che dice a proposito della vita tranquilla e stabile e sicura che il Popolo di Israele viveva dopo la sofferenza vissuta per molti anni nella schiavitù dell'Egitto: “ Ricordati, o mio popolo, di quando eri schiavo in Egitto, quando eri oppresso da uno sfruttamento disumano e Dio ebbe pietà di te e tu guidò verso la libertà e il possesso della Terra promessa”.

Rio Branco 25 luglio 2009

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