lunedì 1 marzo 2010

DAL CALDO ALLA NEVE!


Sono passati molti anni, da quando mi trovavo in mezzo alla neve durante l'inverno. Quando sono partito missionario in Acre nella diocesi di Rio Branco, ho lasciato la terra d'Italia con le sue caratteristiche, i suoi paesaggi, le sue montagne, che all'arrivo del freddo d'inverno si coprivano di neve. Così ho perduto le molte occasioni che avevo per andare a fare delle lunghe passeggiate,in mezzo alle montagne vicino Lucca. Lassù ritrovavo, nella mia solitudine, il clima di silenzio che mi accompagnava nelle mie meditazioni, contemplando il paesaggio che appariva ai miei occhi. Trovandomi a Rio Branco, posso solo sognare a causa della grande distanza in cui si trovano. Ogni anno ritornavo a Lucca nella primavera, per un periodo di vacanza. Ma soprattutto per risentire nei miei polmoni l'aria fresca della campagna e delle montagne che mi rianimava il corpo e lo spirito! Dopo quasi 8 anni che non ritornavo nel periodo invernale, ho deciso di ritornare nel mese di gennaio, poiché alcune persone, che abitano nella parrocchia che accompagno con il mio servizio pastorale, avevano programmato di passare 2 mesi in Italia in questo periodo. Allora anch'io ho accettato l'invito per stare in compagnia con loro alcuni giorni. Prima delle feste natalizie desideravo che almeno sulle montagne cadesse la neve, come è solito fare l'inverno in questo periodo. in alcuni anni accade che la neve non si vede, se non in cima alle alte montagne delle Alpi o dell'Appennino. Quest'anno però, non è stato così. Una nevicata abbondante, ha imbiancato da cima a fondo tutta la penisola italiana, insieme a tutta l'Europa. Ha provocato molti disagi al traffico aereo e sulle autostrade. Io cominciavo ad essere preoccupato, perché dovevo arrivare a Lucca alla fine dell'anno 2009. Al tempo stesso ero contento di poter incontrare la neve , che da diversi anni non incontravo. Sono arrivato a Milano. Subito ho provato l'impatto con la neve!! Ero partito 24 ore prima da Rio Branco con +40 gradi e sono arrivato a Milano con la temperatura di 6 gradi sotto zero. Fuori dell'Aeroporto aspettavo mio fratello che era venuto a prendermi, circondato da ghiaccio e neve. Avevo freddo , ma ero contento di essermi tolto di dosso quella cappa di calore che sopportavo da due mesi. Ne giorni successivi sono uscito di casa per fare una lunga passeggiata, mi sembrava di essere più leggero, riempivo i miei polmoni di ossigeno puro che mi rianimava tanto che sentivo un gran piacere. Un giorno volli accompagnare alcuni amici che erano partiti da Rio Branco, verso quella montagna dove spesso andavo, quando abitavo nella parrocchia di Monsagrati: a Matanna. Volevo tornare a trovare la famiglia di amici che sempre mi hanno accolto con grande generosità. Il cammino non era facile. La strada, man mano che saliva, diventava più bianca, la neve cresceva sempre di più, il ghiaccio cominciava a fare slittare le gomme della macchina. Ma io volevo arrivare! Con la macchina, o a piedi! Piano piano sono riuscito ad arrivare fino in cima dove ho parcheggiato in mezzo a un campo di neve gelata. Tutto intorno era bianco, gli abeti imbiancati dalla neve sembravano tanti alberi di Natale. La bellezza del paesaggio era incantevole. io mi sono messo a fare delle foto, mentre questi amici giocavano con la neve, si tiravano l'un l'altro palle di neve. A volte si sdraiavano sulla neve come fosse un grande materasso. Incontrare la neve è stato per me molto piacevole, perché mi ha ricordato quei vecchi tempi in cui fu parroco in questa parrocchia di Palagnana, quando ero novello sacerdote negli anni 1961-1964. Anche per questi miei amici la neve è stata un esperienza tutta nuova, poiché mai avevano pensato che la neve fosse così! "E così gelata!" Siamo stati invitati a pranzo che quella famiglia ci ha offerto, ci siamo scaldati al fuoco de caminetto, per allontanare quel freddo che avevamo accumulato, mentre si passeggiava in mezzo alla neve. Ringraziando della gentile ospitalità ci siamo incamminati sulla strada del ritorno, facendo bene attenzione di non scivolare sul ghiaccio che poteva tradire la nostra sicurezza.


Lucca 10 gennaio 2010

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